ANALOGICA RE/COLLECTION
IL VARCO - ONCE MORE UNTO THE BREACH
di Federico Ferrone e Michele Manzolini
2019 / 70' / Italia
IL VARCO - ONCE MORE UNTO THE BREACH
di Federico Ferrone e Michele Manzolini
2019 / 70' / Italia
Ven 3 Dicembre / h 20.00
> Waag proiezione + incontro con Michele Manzolini in collaborazione con FAS - Film Association Southtyrol |
Fr 3. Dezember / 20.00 Uhr
> Waag Vorführung + Talk mit Michele Manzolini in Zusammenarbeit mit FAS - Film Association Southtyrol |
ANALOGICA RE/COLLECTION è un dialogo con archivi, curatori e filmmakers per raccontare i progetti che nascono intorno ai filmati familiari. Un dialogo che vuole dare spazio ai progetti di riuso e recupero delle vecchie pellicole amatoriali e all'urgenza -sempre costante- di salvare (e riconoscere) le fonti di memoria.
All'interno di questo programma, per la prima volta a Bolzano viene presentato IL VARCO, film realizzato utilizzando pellicole amatoriali girate durante la seconda guerra mondiale. Vincitore del miglior montaggio all'edizione 2020 degli European Film Awards, il film è un'esempio strordinario di narrazione attraverso l'utilizzo dei materiali d'archivio. Il film sarà introdotto da un'ìncontro con il regista Michele Manzolini. |
Ein Gespräch und eine Vorführung, um über die kreative Wiederverwendung von Amateur-Archivmaterial zu sprechen.
Zum ersten Mal wird in Bozen IL VARCO gezeigt, ein Film, der auf der Grundlage von Amateurfilmen aus der Zeit des Zweiten Weltkriegs entstanden ist. Der Film, der bei den Europäischen Filmpreisen 2020 mit dem Preis für den besten Schnitt ausgezeichnet wurde, ist ein außergewöhnliches Beispiel für das Erzählen von Geschichten durch die Verwendung von Archivmaterial. Der Film wird durch eine Fragerunde mit dem Regisseur Michele Manzolini eingeleitet. |
1941, un soldato italiano parte per il fronte sovietico. L'esercito fascista è alleato di quello nazista, la vittoria appare vicina. Il convoglio procede tra i canti e le speranze. La mente del soldato torna alla malinconia delle favole raccontategli dalla madre russa. A differenza di molti giovani commilitoni, lui ha già conosciuto la guerra, in Africa, e la teme.
Il treno attraversa mezza Europa, avventurandosi nello sterminato territorio ucraino. All'arrivo dell'inverno l'entusiasmo cade sotto i colpi dei primi morti, del gelo e della neve. I desideri si fanno semplici: non più la vittoria, ma un letto caldo, del cibo, tornare a casa. L'immensa steppa spazzata dalla tormenta sembra popolata da fantasmi. Note di regia Il varco è una storia di finzione costruita con filmati di repertorio, ufficiali e amatoriali. È il racconto in prima persona e in soggettiva di un soldato durante la fallimentare campagna di Russia della Seconda Guerra Mondiale. Nel creare la storia di un uomo alla deriva nel “cuore di tenebra” della guerra, abbiamo attinto a immaginari anche apparentemente lontani tra loro: il romanzo d’avventura, le fiabe popolari russe, la coscienza sporca del colonialismo fascista, e i diari e i memoriali dei soldati italiani sul fronte orientale. Come le pellicole che lo compongono è un film popolato di spiriti. Fantasmi che vagano sempre più numerosi nella steppa ucraina, man mano che la guerra si fa sempre più disperata. Ricordi che si insinuano nella mente del protagonista e lo riportano agli orrori della guerra coloniale. E infine frammenti di una guerra futura che si combatte oggi in Ucraina, negli stessi luoghi dove gli italiani combatterono tra il 1941 e il 1943. Presente e passato sono due binari paralleli che, col procedere del film, si avvicinano e confluiscono. Come se le ferite di oltre 70 anni fa, nel cuore dell’Europa, non si fossero mai rimarginate. Federico Ferrone (1981) e Michele Manzolini (1980) lavorano insieme dal 2007. Il loro lavoro negli anni si è concentrato sull'uso creativo dei repertori audiovisivi, in film alla frontiera tra archivi, documentario e finzione. I loro film sono stati selezionati, tra gli altri, ai festival di Karlovy Vary, Visions du Réel e Doclisboa. |
1941, ein italienischer Soldat geht an die sowjetische Front. Die faschistische Armee ist mit den Nationalsozialisten verbündet und der Sieg scheint nahe. Der Konvoi kommt inmitten von Liedern und Hoffnungen voran. Der Soldat denkt melancholisch an die Märchen, die ihm seine russische Mutter erzählt hat. Anders als viele seiner jungen Kameraden hat er den Krieg bereits in Afrika erlebt und fürchtet ihn.
Der Zug durchquert halb Europa und dringt in die endlosen Weiten der Ukraine vor. Als der Winter kommt, wird der Enthusiasmus durch die ersten Todesfälle, Frost und Schnee gebremst. Jetzt sind die Wünsche einfach: nicht mehr der Sieg, sondern ein warmes Bett, Essen, die Rückkehr nach Hause. Die riesige Steppe, über die der Schneesturm hinweggefegt ist, scheint von Geistern bevölkert zu sein. Anmerkungen des Regisseurs Il varco ist eine fiktive Geschichte, die mit Archivmaterial erzählt wird – sowohl mit offiziellen Filmausschnitten als auch mit Amateuraufnahmen. Es ist der subjektive Bericht aus der Sicht eines Soldaten über den gescheiterten Russlandfeldzug im Zweiten Weltkrieg. Bei der Entwicklung der Geschichte eines Mannes, der im "Herzen der Finsternis" des Krieges umherirrt, haben wir auf Bilderwelten zurückgegriffen, die scheinbar weit voneinander entfernt sind: der Abenteuerroman, russische Volksmärchen, das schlechte Gewissen des faschistischen Kolonialismus und die Tagebücher und Memoiren italienischer Soldaten an der Ostfront. Wie die Filmausschnitte, aus denen er besteht, ist auch dieser Film von Geistern bevölkert. Geister, die in der ukrainischen Steppe umherstreifen, während der Krieg immer verzweifelter wird. Erinnerungen, die sich in den Kopf des Protagonisten schleichen und ihn in die Schrecken des Kolonialkriegs zurückversetzen. Und schließlich: Fragmente eines zukünftigen Krieges, der heute in der Ukraine ausgetragen wird, an denselben Orten, an denen die Italiener zwischen 1941 und 1943 kämpften. Gegenwart und Vergangenheit sind zwei parallele Spuren, die sich im Verlauf des Films immer mehr annähern. Als ob die Wunden, die vor über 70 Jahren im Herzen Europas entstanden sind, nie verheilt wären. Federico Ferrone (1981) und Michele Manzolini (1980) arbeiten seit 2007 zusammen. Ihre Arbeit konzentrierte sich im Laufe der Jahre auf die kreative Nutzung des audiovisuellen Repertoires in Filmen im Grenzbereich zwischen Archiv, Dokumentation und Fiktion. Ihre Filme wurden u. a. auf den Festivals Karlovy Vary, Visions du Réel und Doclisboa ausgewählt. |
INFO
Posti limitati, richiesta prenotazione / accesso esclusivamente con Green Pass Per prenotare invia MAIL indicando Nome e Cognome e in oggetto IL VARCO |
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